TERAMO – Il comunicato ufficiale della Banca recita soltanto un lungo elenco di nomi presenti all’assemblea, ma non accenna per niente ai numeri del bilancio 2011, il primo in perdita all’istituto di credito cooperativo cittadino da quando esiste. Sarà un segnale anche questo, dopo la dolorosa perdita del suo fondatore e presidente, l’onorevole Antonio Tancredi, la cui salma veniva omaggiata dai teramani nella chiesa di Sant’Anna mentre il consiglio di amministrazione e i soci era riuniti in assemblea nella sede di viale Crucioli. Quel -3 milioni di euro alla fine del conteggio economico della Banca di Teramo è sì dovuto, a quanto affermato, a processi di cartolarizzazione dei crediti ‘pesanti’ e a rischio inesigibilità, ma è pur vero che crisi e gestione hanno influito parecchio sull’andamento di questo ultimo anno. Quello che la banca consegna al 2012, dunque, non è soltanto la pesante eredità di sostituire un uomo forse impossibile da sostituire per carisma, personalità e idee, ma anche inventiva, strategia e novità per superare un momento finanziario fortemente difficile. Ci riuscirà quel management della Banca di Teramo, all’interno del quale, sembra per statuto e regolamenti, si dovrà individuare il successore di Tancredi?
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